tag:blogger.com,1999:blog-58742384944741179442024-02-21T09:41:24.814+01:00Sangue NeroL'Oscurità inizia con l'affievolirsi della Luce.
Un fantasy maturo. Una narrazione condivisa. Un intrigo dispiegato a più mani. L'Avventura è cominciata.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.comBlogger26125tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-11134391235721208032014-01-06T07:00:00.000+01:002014-01-06T16:07:04.584+01:00Tu qui!? “Ma mi hai chiamato tu...”<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuMxi2RMpswSUG9YNGbhrH6YZoNZU6vC7qc9aDLeb7B0Jd8UwE6aegUk8tTsTlODhP5PtxeA4feKv6JiV9DcnXTYLWDjDY2C5CPq3SPacgIO9g3f9yAzRXQTAJH6JgPdNahQnjwwYQMVw/s1600/la-maschera-della-morte-rossa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuMxi2RMpswSUG9YNGbhrH6YZoNZU6vC7qc9aDLeb7B0Jd8UwE6aegUk8tTsTlODhP5PtxeA4feKv6JiV9DcnXTYLWDjDY2C5CPq3SPacgIO9g3f9yAzRXQTAJH6JgPdNahQnjwwYQMVw/s1600/la-maschera-della-morte-rossa.jpg" height="191" width="200" /></a></div>
<i>Tu credi che questa storia durerà per tanto? Credi forse che possiamo stare qui per ancora tanto tempo?</i></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalle note di <a class="g-profile" href="http://plus.google.com/111307665734229988084" target="_blank">Breath</a>)</span></i></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
E tu cosa ci fai qui?</div>
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
<i>Mi hai chiamato tu...</i><br />
Non è vero e come al solito menti! Non perdi le buone
abitudini...</div>
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<i>Attenta a quello che
dici piccola sgualdrina dalle orecchie a punta! Pesa le tue parole se non vuoi
conoscere la morte adesso!</i></div>
<div class="MsoNormal">
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div class="MsoNormal">
«Dico davvero, nessuno qui ti ha cercato e nessuno qui
gradisce la tua presenza<o:p></o:p>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<i>«Non posso andare
altrove, mi hai trascinato qui e adesso devo restarci perché tu hai bisogno di
me. Senza non esisteresti e questo lo sai anche tu<o:p></o:p></i>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«Va bene, d'accordo. Puoi restare. Non sei la persona che
gradisco di più al momento ma ora come ora sei meglio di niente. Mantieni le
distanze e interferisci il meno possibile. Lo sai che nutro poca simpatia nei
tuoi confronti.<o:p></o:p>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«<i>Comunque, voglio
cogliere l'occasione per farti i complimenti bambina. Il tuo arco fa faville e
quell'elfa oscura ne ha potuto assaggiare la potenza!<o:p></o:p></i>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«Lo sai che non sono stata io, non lo farei mai!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«<i>Ops! Scordavo che
oltre all'annusare i fiori e a vestirti di rose non hai fatto altro che pregare
la tua stupida divinità! "Principessa!"<o:p></o:p></i>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«S... stup...»<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«<i>Dillo! Forza! Sputa
fuori il veleno che hai dentro una volta per tutte! Sfogati e di quello che
pensi! Svesti i panni dell'elfa per bene e mostra ciò che sei veramente!<o:p></o:p></i>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«Non oserei mai mancare di rispetto a qualcuno! Sono stata
educata io! Zingara che non sei altro! Arrrg... Mi chiedo come mai proprio a me
e come mai proprio tu!<o:p></o:p>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«<i>Tu credi che questa
storia durerà per tanto? Credi forse che possiamo stare qui per ancora tanto
tempo? Ti sbagli ragazzina "per bene"! Prima o dopo farai un errore, prima o dopo
il tuo indugio e la tua insicurezza ti giocheranno un brutto scherzo..e io sarò
li ad aspettare. Non credere che i tuoi patetici e deboli compagni di avventura
siano sempre pronti ad aspettarti e a proteggerti! Tze...poveracci loro che non
sanno quello che li aspetta! Non sanno con chi hanno a che fare.<o:p></o:p></i>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«Vattene ora!
Vat-tenee!!<o:p></o:p>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«<i>Si, cosi mi piace!
Ecco la Breath che conosco! Esci fuori da li e mostrati per come sei veramente!<o:p></o:p></i>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«Come osi
trattarmi cosi» riprende la parola piangente. «Come puoi volere tutto questo male
agli altri e a te stessa, quando è iniziata ad ardere questa fiamma tetra e
oscura che porti dentro di te e fai risplendere nei tuoi occhi!<o:p></o:p>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«<i>Dovresti saperlo, sorellina
mia! O sei forse ancora ammagliata dalle carezze premurose di tua madre? Si,
tua madre, la ricordi? Cosi per bene, brava e buona con la sua prediletta! TU!
Puttanella da quattro soldi che credi nell'amore quando di amore non ne porti!
Ricordati le mie parole perché verrà l'alba in cui chiederai il mio
aiuto...attenderò quel giorno con trepidazione e sarò in prima fila ad
osservare i topi che si cibano delle tue carni...»<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«Ti chiedo... Ti scongiuro! Vattene da qui e lasciami stare!<o:p></o:p>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«<i>Ha! Ha ha!
Misericordia! Quando ti stancherai di chiederla? Forse quando i tuoi deboli
compagni di viaggio smetteranno di dartela! Benvenuta nella tua tomba, milady!<o:p></o:p></i>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
«Vat-te-ne-ee!<o:p></o:p>»</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Dopo qualche minuto di silenzio si accorse di essere rimasta
sola. Osservò i suoi compagni e immediatamente il sentore che qualcuno si fosse
svegliato sparì. La mano scivolò fino all'elsa e impugnò con forza il pugnale,
lo portò davanti agli occhi. La mano cominciò a tremare, ne perse il controllo. Vibrò nervosamente
fino a quando la gola del compagno dormiente fu a portata.<br />
Smise tutto ad un
tratto. La punta era ad un passo dalla faringe e il polso si irrigidì come per confrontarsi in una lotta contro una forza invisibile. Strinse i denti e chiuse gli occhi. Recuperò l'arma e la ripose.
Pianse. Si morse le labbra per non farsi sentire. Ancora un attimo e lo avrebbe
fatto. Ancora poco.<br />
<br />
Alzo lo sguardo e scorse là, in
fondo, altri due occhi carichi di male che la osservavano per poi sparire
nell'ombra. Un' altra notte entrò nei ricordi. Davanti a lei un'altro giorno.
Forse l'ultimo o forse il primo di una nuova vita.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-18987103085480743662014-01-03T07:00:00.000+01:002014-01-06T15:33:44.611+01:00I Drow, avranno vita dura<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1y0rgjyZNCY38proN08-Lq8Td0AIZK44Kx-rQvZL7ZjJPht58YsdHn7MYFNSi0PgcPDjYl50V6bQeLMsrFXUoo97JJY-sUOlagfKCbumh4VPcF376TAg_DBXiSu3gr2m-oChjPOMMApc/s1600/Throne_of_the_drow.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1y0rgjyZNCY38proN08-Lq8Td0AIZK44Kx-rQvZL7ZjJPht58YsdHn7MYFNSi0PgcPDjYl50V6bQeLMsrFXUoo97JJY-sUOlagfKCbumh4VPcF376TAg_DBXiSu3gr2m-oChjPOMMApc/s1600/Throne_of_the_drow.jpg" height="134" width="200" /></a></div>
<i>I Drow... Avranno vita dura. E se ci fossero Ole o Steejans o...</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(di <a class="g-profile" href="http://plus.google.com/107402747706460610458" target="_blank">Sen</a>)</span></i></div>
<br />
Già quel drow, i <i>Drow</i>... Ne avevo incontrato pochi in vita mia e di certo non è che mi fanno paura ma ho molto rispetto per loro.<br />
<a name='more'></a><br />
Comprendo il loro compito e il loro stile di vita. Sono ostili sì, ma per una buona causa: salvaguardare i loro scopi, il loro mondo, la loro vita. Ma finché io sarò in vita avranno vita dura... Ah se ci fossero Ole, Steejans e compagni: sarebbe tutto più divertente!Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-26004292061664719182013-08-26T02:27:00.001+02:002013-09-02T01:41:39.792+02:00Breve storia di Sen... Ad Artiglio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwTedFpIpUJ6SRuAUlUhzRkbW69pVgLzS94wIcvGzsjOpdq0zFXO6hgJKGWvkNhVLi-3czUavyoLA03vulkFKQBsMIYjwXUWvJnJ5HQJUTU_sqTJZD4UZOUpi0RH4EPDSKB-qSEr9Rq68/s1600/Sen+-+Immagine.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="161" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwTedFpIpUJ6SRuAUlUhzRkbW69pVgLzS94wIcvGzsjOpdq0zFXO6hgJKGWvkNhVLi-3czUavyoLA03vulkFKQBsMIYjwXUWvJnJ5HQJUTU_sqTJZD4UZOUpi0RH4EPDSKB-qSEr9Rq68/s200/Sen+-+Immagine.jpeg" width="200" /></a></div>
<i>Oggi Sen mi ha regalato una "storia". E mi piacerebbe sentirne altre.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: xx-small;">(dalle note di <a class="g-profile" href="http://plus.google.com/105254572174357626976" target="_blank">Artiglio</a>)</span></i></div>
<br />
A Sen piacciono i nomi. Di persone, di luoghi, di qualsiasi cosa. Misura le sue imprese con la quantità di nomi che riesce a raccontare. Eppure per noi <i>grigi</i> i nomi non hanno alcun significato. I nomi muoiono. I nomi durano il tempo di un soffio di vento.<br />
<a name='more'></a><br />
Per noi contano le storie. E oggi Sen mi ha regalato una storia. Breve, ma che mi adopererò affinché duri per sempre. Mi ha raccontato della sua arte di maestro del tempo, e di come questa arte gli permetta di far danzare l'ascia in modo che dove prima c'era il vuoto, ora appaiano fulmini a fare da coreografia al suo balletto di morte.<br />
<br />
Mi piacerebbe sentirne altre di storie così da quel nano, ma mi sa che dovrò dimenticare ancora molti altri nomi prima che la sua bocca diventi ancora una volta talmente fertile da produrre un frutto così squisito.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-70424758484837282102013-08-25T02:11:00.000+02:002013-09-02T01:29:58.626+02:00Credere, lottare, liberi, da sè stessi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjVuw7K_nfpnMR-Q0EruWVK5U6qKnnKF5RiQ3C3bmOaePPWtpuG90_InH5lpsUuu5KZKoYhJ9lVWFDkWjdbOh7ksX2nH1r3cIU4yPgrguFdrt9sI_CLerWrjU3DB8DUqCOI54qRlcjh6Q/s1600/Breath+-+Libert%C3%A0_di_credere.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjVuw7K_nfpnMR-Q0EruWVK5U6qKnnKF5RiQ3C3bmOaePPWtpuG90_InH5lpsUuu5KZKoYhJ9lVWFDkWjdbOh7ksX2nH1r3cIU4yPgrguFdrt9sI_CLerWrjU3DB8DUqCOI54qRlcjh6Q/s200/Breath+-+Libert%C3%A0_di_credere.jpg" width="190" /></a></div>
<i>Un tempo il vento giocava coi miei capelli. Oggi, anche voi, nel ventre della terra, siate liberi; come lo sono io.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalle note di <a class="g-profile" href="http://plus.google.com/111307665734229988084" target="_blank">Breath</a>)</span></i></div>
<br />
Pochi anni sono passati dal giorno in cui lasciai tutto alle spalle e con la bussola orientata verso l'ignoto, chinai il capo, seguendo i miei passi. Uno ad uno. Guidati da sguardo attento, i miei piedi salivano su rocce e mi aiutavano a superare terreni difficili.<br />
<a name='more'></a><br />
Il vento giocava con i miei capelli e il sole accarezzava la mia faccia rendendola meno pallida e scaldandola un po'. Decidere su cosa posso fare da adesso e per il prossimo minuto consapevole che potrebbe sempre essere l'ultimo. Tutto questo è libertà. Una parola fantastica che da poco ho imparato ad apprezzare. Da prima sconosciuta al mio vocabolario e poi negata senza ritegno e con ogni maniera. Ma ora è mia. Nel mio cuore che può sembrare freddo e insensibile. È li. Custodita con gelosia e ferocia.<br />
<br />
Tuttavia, non è integra nel suo significato. Appartiene anche a qualcun'altro. Prima. Nel passato. Un angelo, dicevano. Condannato per la sua bellezza e perfezione. Preso per le ali e scaraventato con brutalità all'inferno. Ripudio. Un dolore che ancor'oggi vibra come una freccia scagliata per uccidere. Perfetta e sentenziosa di condanna allo stesso tempo. Non ho mai chiesto a qualcuno di capirmi perché risulta difficile anche per me stessa. Porto ancora in grembo e impressi nella mia pelle i segni e il dolore che tutte le notti mi accompagnano là. In quel posto, dove ora posso dire di essere libera. Ho scelto la fuga da tutto e da tutti. Non lascerò che il passato dica chi sono, ma che sia solo una parte di quello che sarò.<br />
<br />
Ora però mi trovo qui. Nel ventre della terra. L'ultimo dei posti che speravo di visitare. Lotto ogni attimo con me stessa, con i miei compagni di avventura, con tutto ciò che mi circonda. Non smetterò mai di farlo. Finché avrò fiato di tendere l'arco e scagliare l'ultima delle frecce nella faretra, io sarò libera. Finché la corda di tela sfregherà con delicata violenza le mie labbra lasciando andare quell'arma di morte, io sarò libera. Finché l'ultimo respiro riempirà i miei polmoni di aria fresca e pura e la mente volerà tra i miei ricordi più belli, io potrò dire di essere stata libera, anche solo per quel secondo. Ho imparato a viverlo per intero quel secondo. Tutto, dall'inizio alla fine. È sembrato eterno eppur svanito in un attimo. Lo ricordo perfettamente. Ma purtroppo è solo un ricordo.<br />
<br />
Siete liberi di fidarvi di me o rinnegarmi in ogni momento. Non ho mai obbligato nessuno a credermi. Ma se dovreste decidere di farlo, vivete tutto quel secondo perché esso possa essere ricordo vivo nella vostra mente.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-91974865709890395292013-08-24T01:29:00.000+02:002013-09-02T01:30:20.477+02:00Qui, giù, come un teatro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYblszEL0slZURDNnvRiVHiBFX5BL7bwn2n9gB1qzwenxNogSWP9_WieCVXUOHiFWWQj9zvP5ddP5-LutygXFf0gMfuB3nFcDdBaxRjV0qZY3U7-nuebwo1OTncm_nUzyDYDCk8H5P7SI/s1600/Artiglio+-+Gi%C3%B9_come_un_teatro_di_maschere.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYblszEL0slZURDNnvRiVHiBFX5BL7bwn2n9gB1qzwenxNogSWP9_WieCVXUOHiFWWQj9zvP5ddP5-LutygXFf0gMfuB3nFcDdBaxRjV0qZY3U7-nuebwo1OTncm_nUzyDYDCk8H5P7SI/s200/Artiglio+-+Gi%C3%B9_come_un_teatro_di_maschere.jpg" width="200" /></a></div>
<i>È tutto stonato. Ora che siamo giù, sembra un teatro di simulacri di lealtà.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalle note di <a class="g-profile" href="http://plus.google.com/105254572174357626976" target="_blank">Artiglio</a>) </span></i></div>
<br />
Sono solo poche ore che ho abbandonato la superficie, eppure l'agognato buio adesso fa quasi più male della luce del sole in pieno giorno. Vampiri resi folli dall'immortalità, morti che vivono nella falsità di una vita non loro, ragni mostruosi, empi come le sacche di putrido veleno che portano nel ventre.<br />
<a name='more'></a><br />
È tutto stonato, come una fiaba di cui credevi di conoscerne i minimi dettagli, e che ora rivela una trama in cui anche il finale sembra sbiadito come una tela dimenticata al sole. Credevo di sapere. Credevo di conoscere. Ora mi rendo conto che ho sempre e solo vissuto di racconti. Le mie certezze sono state il teatro della memoria di mio padre, e ora sono solo uno stolto che si ritrova a guardare dietro il sipario, dove la magia svanisce e lascia trapelare l'inganno.<br />
<br />
Ora mi rendo conto di essere sempre stato guidato dalla rabbia e dall'arroganza. Volevo conoscere il mio passato, pensavo di averne diritto, a tutti i costi, ma non sono più così sicuro che il mio passato voglia farsi conoscere. E così mi ritrovo nel budello di una terra che ha i suoi segreti e che forse dovrebbero rimanere tali, attorniato da compagni che non so se considerare alleati o avversari.<br />
<br />
Breath, quell'elfa testarda e arrogante! Se ne va lasciandoci soli per poi tornare a raccontare una storia che ad essere buoni sparge sidro come una botte azzannata da orchi ubriachi. Una storia che avrebbe dovuto segnarla e che invece ha solo reso più vivi la sua alienazione e il suo disprezzo per ciò che è <i>altro</i> da lei, fino quasi a distruggere risorse che appartengono al gruppo. Fino a crogiolarsi di sadico divertimento nel vedere il nano Sen intrappolato nella ragnatela. Fino a denigrare con malcelata superiorità la mia tattica di combattimento. Come ti permetti, presuntuosa arrogante! Forse è proprio quest'ultima cosa che mi brucia di più. Non riesco a far tacere la rabbia che mi grida nelle tempie. Mi brucia perché in fondo so che, nonostante i modi, potrebbe essere nel giusto. E a bruciare tormentati sono la mia arroganza e il mio orgoglio che quella stupida elfa incarna così fedelmente.<br />
<br />
Poi c'è il ragazzino umano. Quello che si professa magus. Che si nasconde dietro parole che non comprendo e modi gentili che puzzano di inganno. Sa cose che non dice e dice cose che dovrebbe tacere. Non so se sia solo uno stupido o ad essere stupido sia proprio io. Di Sen, Valkar e Kronos per il momento mi fido. Ma non so quanto durerà. Qui sotto è tutto illusorio e i muri sono pronti a farsi da parte in ogni momento, come sipari e maschere; che al momento meno opportuno decidono di rivelare segreti che potrebbero essere fatali.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-38182333914891220892013-08-23T17:54:00.000+02:002013-08-25T18:18:36.546+02:00Fottutissimi vampiri<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSWMS9VzEL-mqf6OhGjF544VRqMNqAUQYJPWBHZTCS1c4_EvqlXGmEu_U93ZPKb-H-weMCqCejeDFb6zYT-q7RejYiKFl5tfZ6YEhKz1340pE0HxZEpVYE7FK6LkzH2i9VoVWlXOLKeZo/s1600/Breath+-+Fottuti_Vampiri.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="111" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSWMS9VzEL-mqf6OhGjF544VRqMNqAUQYJPWBHZTCS1c4_EvqlXGmEu_U93ZPKb-H-weMCqCejeDFb6zYT-q7RejYiKFl5tfZ6YEhKz1340pE0HxZEpVYE7FK6LkzH2i9VoVWlXOLKeZo/s200/Breath+-+Fottuti_Vampiri.jpg" width="200" /></a></div>
<i>Dall'alta magia allle cripte, fenomeni instabili per una avventuriere che lo è ancora più.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalle note di <a class="g-profile" href="http://plus.google.com/111307665734229988084" target="_blank">Breath</a>) </span></i></div>
<br />
Oggi a Daggerfalls si parla dei villaggi vicino a Marrydale, di fottutissimi vampiri ritornati dalla morte e licantropi, tormentate bestie inumane.<br />
<a name='more'></a><br />
Persino <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2013/08/un-nuova-minaccia-per-randal-morn.html" target="_blank">Randal Morn</a> si è scomodato per capire i fenomeni che rendono ancor più instabile l'attività della Torre del Governatore, ora definita - a ragione - Torre dell'Alta Magia dopo le ultime straordinarie manifestazioni magiche. Si sta riunendo una compagnia per investigare quanto sta succedendo alle Cripte di Dordrien, si parla di elfi del sottosuolo che infestano la superficie. Verrà chiesto anche a me. Non so se ci andrò. Porto ancora con me ferite fresche del passato, dolori lancinanti che tornano passando dal ventre fino alla testa. Dentro, nei solchi della memoria.<br />
<br />
Mi si consiglia di non andare. <i>Lei</i>. Costantemente nei miei pensieri. Maledico la prima volta che l'ho sentita parlare con la sua voce soave, maledetta me, che l'ho ascoltata col cuore - quella voce.<br />
Pentimento eterno.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-32782176086602722542013-08-22T00:22:00.000+02:002013-09-02T01:31:07.522+02:00Daggerfall e la Torre dell'Alta Magia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-VfYGOnqBGgY/UTnO1De6EzI/AAAAAAAAAIo/fMdK5L0Juks/w749-h407-no/m1890035a_Blog270611_Header1%255B1%255D.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="108" src="http://3.bp.blogspot.com/-VfYGOnqBGgY/UTnO1De6EzI/AAAAAAAAAIo/fMdK5L0Juks/w749-h407-no/m1890035a_Blog270611_Header1%255B1%255D.jpg" width="200" /></a></div>
<i>23° giorno: la torre mi aspetta.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalle note di <a class="g-profile" href="http://plus.google.com/117065520594086853844" target="_blank">Kevin</a>)</span></i></div>
<br />
23° giorno: ho salutato le persone della carovana e mi sono diretto verso la città, la torre era già visibile e svettava sul borgo. Le persone che ho incontrato lungo il cammino mi sono parse ostiche e impaurite... Qualcosa di terribile deve essere successo in questi luoghi.<br />
<a name='more'></a><br />
Mi pareva di aver letto qualcosa al riguardo nei libri che ho consultato ma avevo saltato quei paragrafi ritenendoli poco influenti sulla conoscenza della torre stessa, forse mi riserverò del tempo per leggere le cronache storiche del luogo...<br />
<br />
Altra conferma ai miei sospetti è venuta dall'atteggiamento inquisitorio delle guardie. Appena sono entrato nel borgo hanno subito voluto indagare sulla mia persona sommergendomi di domande oltremisura. Tediose domande a cui ho risposto, a volte basta una sincera risposta per evitare beghe più avanti. Pare che le mie risposte però, in merito al mio interesse per la torre locale, non li abbiano molto convinti e mi hanno chiesto di seguirli dal responsabile del villaggio, un certo <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2013/08/un-nuova-minaccia-per-randal-morn.html" target="_blank">Randal Morn</a>. Lì per li, però, non sono riuscito a incamminarmi, che la torre ci ha rivelato fin da subito le sue capacità magiche - che evidentemente fecero desistere gli altri miei colleghi. Un <i>Raggio fulmineo </i>è partito da essa verso la mia persona. Sono riuscito a pararlo con un grande sforzo...<br />
<br />
Più avanti, ho avuto prova della fenomenale magia della torre una seconda volta, quando <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2013/08/talos-daggerfall.html" target="_blank">un nano ed io</a> siamo stati nuovamente attaccati dall'influsso della torre. Sembra che la natura degli attacchi segua una certa logica... Il nano aveva un certo legame con l’elemento, così come la mia spada, e credo che la torre abbia risposto in conseguenza a questo. Doveva essere un <i>Fulmine magico</i> d'immane potenza. Ha privato la mia spada di tale potere e ha modificato qualcosa nel nano.<br />
<br />
Sono riuscito ad allontanarmi dal’influsso della torre. Sono andato in una locanda commerciale ad di fuori del borgo dove una avvenente ragazza mi ha fatto numerose domande e forse stuzzicato un po' - non sono pratico di queste cose: forse dopo un bicchiere riuscirei a relazionami meglio con lei...<br />
<br />
La sera ci siamo riuniti insieme al nano visto in mattinata, alla avvenente ragazza e ad altri individui un nano grigio e qualche componente della milizia locale. Morn ci ha chiesto supporto per una questione di sicurezza, pare che ci sia una presenza drow nei dintorni che minaccia questa brava gente... e ci è stato chiesto di andare a scoprire e neutralizzare se possibile tale minaccia! Ho accettato di buon grado di aiutare la gente del luogo, anche perché, se voglio studiare la torre, mi servirà collaborazione dei cittadini; oltretutto ho formulato diverse ipotesi sulla torre e ho bisogno di tempo per ponderarle.<br />
<br />
Ho notato che i chierici locali non vengono influenzati dalla magia della torre; quindi devo creare un oggetto di occultamento magico o un parafulmine magico! Per fare ciò mi servirà denaro... Denaro che una impresa come questa potrà darmi. Poi c'è quel nano, sopravvissuto alla tremenda folgorazione, che quindi al fulmine pare avvezzo. Ho ponderato anche l’idea che la torre reagisca a magie di natura elementale; forse una frattura dei piani potrebbe essere il motivo di ciò?<br />
<br />
Senza un modo sicuro per avvicinarmi di più alla torre queste ipotesi rimarranno tali.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-23612927591731194482013-08-21T01:02:00.000+02:002013-09-02T01:32:02.791+02:00Nuova missione, per l'Inferno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXSHe2hl28hqmdYk4upmHsoxk3VI-j2_qTT7h_5n539dDPxoo6W_owoNHIa_sxHH1l6_mM2hrbjA606i68rjJGeY-7mdSdzcj2Rz8-zmOOZbbbGXJ3Ytxm0bcd68pxoADEeenIXGex3kg/s1600/Breath+-+Il_mio_Inferno.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXSHe2hl28hqmdYk4upmHsoxk3VI-j2_qTT7h_5n539dDPxoo6W_owoNHIa_sxHH1l6_mM2hrbjA606i68rjJGeY-7mdSdzcj2Rz8-zmOOZbbbGXJ3Ytxm0bcd68pxoADEeenIXGex3kg/s200/Breath+-+Il_mio_Inferno.jpg" width="200" /></a></div>
<i>La compagnia al cospetto del Lord. Ma sento anche l'inferno.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalle note di <a class="g-profile" href="http://plus.google.com/111307665734229988084" target="_blank">Breath</a>)</span></i></div>
<br />
La compagnia si riunisce al cospetto del Lord. Alcuni sembrano essere personaggi di una certa singolarità e bizzarria, altri sebbene giovanotti privi di esperienza, mostrano già una certa autorità.<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
E poi ci sono io. Unica del mio genere. Breath. Ho sempre odiato questo nome, forse per assonanza. Alla Gilda mi chiamano <i>Espiazione</i> - che adoro di gran lunga. La Gilda. La grande Gilda degli Assassini. Non credevo mi mancasse. <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2013/08/un-nuova-minaccia-per-randal-morn.html" target="_blank">Domani</a> si parte. Carichi di incertezze e come comandante ci hanno affibbiato una giovane <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2012/12/valkar-drakewood.html" target="_blank">guardia</a>. Rampollo del lord, probabilmente, inetto al comando nonostante il suo grado... Il <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2013/02/kronos-breil.html" target="_blank">sacerdote</a> con l'armatura dovrebbe essere il leader, fermo e saggio; sicuro di se. All'alba si parte. Alla fine sono tutte pedine che si muoveranno nella scacchiera. Senza morale e senza etica si profaneranno tombe in cerca di chissà che cosa. Ma non devo essere io a parlare di morale e di etica, non posso permettermelo visto il mio passato...<br />
<br />
Sento l'inferno che scorre nelle mie vene e terremoti che scuotono la mia anima. Sento il caldo sangue che scorre tra le mie dita e l'ultimo fievole respiro che si perde nell'aria. Vedo la neve che lenta cade senza far rumore come se fosse magia. Sento la mano dell'angelo che la spolvera dal mio capo. Percepisco la vita dentro la morte e la linfa che la nutre. Aspetto la notte, una e ultima cara amica del passato. Compagna di avventure che mai mi abbandona. Veglia su di me, come una madre veglia sulla figlia sebbene lei sia la figlia che non ha mai amato.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-22746504929864279262013-08-16T17:39:00.000+02:002013-08-25T18:17:18.382+02:00Talos a Daggerfall<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg51EAwaBsSDbLxwtVpypuEQbmDyAOoz7sWfxU35W3SlJPaKLHQTy1VfN3DrZ5fcALjMOyme9d-t84a_VSgAe7JTd1V9AGFeVoW1BUI99MpD0XiHLq-AXwA7GTr3lMlshydvsAHGMOc4J4/s1600/Sen+-+Talos+a+Daggerfall.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg51EAwaBsSDbLxwtVpypuEQbmDyAOoz7sWfxU35W3SlJPaKLHQTy1VfN3DrZ5fcALjMOyme9d-t84a_VSgAe7JTd1V9AGFeVoW1BUI99MpD0XiHLq-AXwA7GTr3lMlshydvsAHGMOc4J4/s200/Sen+-+Talos+a+Daggerfall.jpg" width="200" /></a></div>
<i>Il Fulmine è forte a Daggerfall, ma io lo sono stato molto di più - he he...</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalle note di <a class="g-profile" href="http://plus.google.com/107402747706460610458" target="_blank">Sen</a>)</span></i></div>
<br />
Dunque Daggerfall, non è così difficile da trovare, la campagna presenta un paio di sentieri battuti ed è stato facile entrare alle porte. Le guardie mi dimostrano rispetto e questo mi rende orgoglioso, le mie imprese nel Cormyr vengono narrate anche qui..o forse no..o forse perché si ricordano del mio cognome. Bah, comunque sia...<br />
<a name='more'></a><br />
La torre ora è qui davanti a me, la famosa <i>Torre di Illthond -</i> maledetto... In questo posto dove sento la presenza di Talos c'è qualcosa di strano, che non mi convince. La torre è viva più che mai e mentre lo deduco la osservo in compagnia di questo umano che reca una spada - interessante... La potenza e l'energia della mia ascia si incontra con quella della torre e si scontra con un fulmine e un'onda tonante che avrebbe fatto certamente precipitare un pezzo dei Picchi del Tuono. Anche se al fulmine dovrei essere immune, vengo elettrizzato interamente da essa e violentemente scaraventato altrove; non vedo altro che luce, accecante, folgorante; troppo anche per me. Poi buio...<br />
<br />
<a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2013/08/un-nuova-minaccia-per-randal-morn.html" target="_blank">Randal Morn</a>, così dice di chiamarsi questo barbuto eroe che mi si presenta davanti, dopo essere stato soccorso. Non so quanto tempo sia passato dalla tremenda fulminata; comunque Randal lo riconosco, ho sentito troppe volte parlare di <i>lui</i> e ora che l'ho ritrovato, sicuramente scambierò due chiacchiere inerenti la vera storia e alla vera morte di mio fratello...<br />
<br />
«Illthond è vivo, mio fratello pure» gli dico. L'eroe delle Valli rimane di ghiaccio a queste mie parole e mi convoca per una missione insieme ad altri avventurieri - buahhh, avventurieri è una parola grossa... I <i>Cavalieri della Luna d'Argento</i>, questi sì che sono degli Avventurieri!!Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-34426673751309872942013-08-09T17:09:00.000+02:002013-08-25T18:16:23.075+02:00Mi manca la neve<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUP1hrZlplSCTcXhDoy32oo7e66mYwH2EeZg86biO6CsT3rWmQEQe5dXfm9oiBOD2uIBtNfBgQnOw0hpuj9ZosA4bkaXDs1jHCjGUfkIQTd_86rUqLiPinywkJTqgAD2pWUCAhobLlfvY/s1600/Breath_Mi_manca_la_neve.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="125" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUP1hrZlplSCTcXhDoy32oo7e66mYwH2EeZg86biO6CsT3rWmQEQe5dXfm9oiBOD2uIBtNfBgQnOw0hpuj9ZosA4bkaXDs1jHCjGUfkIQTd_86rUqLiPinywkJTqgAD2pWUCAhobLlfvY/s200/Breath_Mi_manca_la_neve.jpg" width="200" /></a></div>
<i>Una bambina: la sua casa, la sua famiglia, il suo unicorno.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalle note di <a class="g-profile" href="http://plus.google.com/111307665734229988084" target="_blank">Breath</a>)</span></i></div>
<br />
Questa notte ho sognato la neve. Soffice e candida, scendeva lenta ma costante, coprendo tutto con il suo puro manto, nascondeva le imperfezioni dei tetti, correggeva quanto era spigoloso, rendendolo tondo e gradevole allo sguardo.<br />
<a name='more'></a><br />
Mi manca la neve. Morbida. Fredda. Impetuosa; nel suo cadere fino al raggiungere la sua meta. La mia famiglia. Il fuoco che brucia e illumina il volto di mia madre. Il gatto che si strofina per tutta la sua lunghezza sulla sua caviglia facendo le fusa e lasciando alcuni dei suoi neri peli volteggiare qua e la. La candela nella stanza superiore che ondeggia seguendo la direzione dell'aria che entra dallo spiffero della finestra.<br />
<br />
Una bambina giovane e innocente, raggomitolata sul pavimento e intenta a disegnare un unicorno. Il suo animale preferito. Quanti viaggi su quel dorso, la brezza che scompigliava i lunghi capelli biondi e candidi, le mani tese a voler afferrare le stelle nel cielo. Dolce sognare.<br />
<br />
Chissà se un giorno ritroverò... Una casa. Una famiglia. Quell'unicorno. E quella bambina.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-36245039761022551162013-08-07T01:23:00.000+02:002013-08-07T01:24:19.929+02:00Un nuova minaccia per Randal Morn<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMtjXX2PYdLdVMF7MnMsMu4idqrW8nu2wH84nUcY0XLyKjvLO9UcfduCH-SUotGT9VXS0Zd0mCi5iqsO8a02bH3mHe8KNzr1kjrW5D-9Ka3iOKuDTXPwqkJkihxRRDvoGNBuqxHjQFXCk/s1600/RandalMorn.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMtjXX2PYdLdVMF7MnMsMu4idqrW8nu2wH84nUcY0XLyKjvLO9UcfduCH-SUotGT9VXS0Zd0mCi5iqsO8a02bH3mHe8KNzr1kjrW5D-9Ka3iOKuDTXPwqkJkihxRRDvoGNBuqxHjQFXCk/s200/RandalMorn.jpg" width="141" /></a></div>
<i>Daggerdale, ancora in pericolo. Randal, questa volta, si affida a un improbabile gruppo di "esterni".</i><br />
<br />
Sono passati quasi vent'anni da quando Randal Morn uccise Malyk di Daggerdale per liberare la popolazione dal dispotismo Zentiliano durato due decenni. Quell'anno anche Lord Mourngrym Amcathra divenne il governatore di Shadowdale e, contemporaneamente, nel Westgate, la gilda Night Mask ne divenivano i dominatori. Quell'anno era stato chiamato dell'Arco.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
Il valore di Randal non bastò a proteggersi. Altri alleati del male, questa volta dal Profondo, stavano preparando la loro ascesa. Era l'anno 1369, detto del Gauntlet. E fu proprio in quell'anno, che un gruppo di avventurieri, conobbe per la prima volta la potenza di un temibile mago che si faceva chiamare Illthond.<br />
<br />
Daggerdale era tornata sotto il dominio Zentarim, che nel frattempo aveva trovato nei Drow dei validi alleati. Randal Morn era scomparso, così come la sua potente spada. Lhaeo, aiutante di Elminster, decise di assoldare un gruppo di avventurieri per ritrovare l'arma. Accadde che il gruppo non solo recuperò l'arma, ma anche il suo legittimo proprietario. Purtroppo però il prezzo da pagare fu molto alto: solo due chierici restarono fra i vivi. Alla fine gli Zentarim furono scacciati e i loro alleati si pensò si fossero ritirarati. Molti, fra i salvatori di Randal, caddero. L'adoratore di Shar, un certo Izzy Darkmir, abbandonò quelle terre e decise in seguito di addentrarsi nel sottosuolo alla ricerca del suo ethos. Di tutti i partecipanti alla missione, solo il chierico di Tempus trovò casa a Daggerdale.<br />
<br />
Oggi, 1372 CV, Daggerfall è ancora sotto minaccia. Le razzie dei mostri si sono fatte più insistenti e i soldati non bastano più a tenere protette le terre. Randal ha deciso di assoldare un gruppo per indagare sulle ragioni di questa aumentata attività. Questa volta Morn ha coinvolto degli avventurieri esterni, perché continua a temere infiltrazioni interrne - forse non solo zentiliane.<br />
<br />
Al gruppo ha posto il soldato <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2012/12/valkar-drakewood.html" target="_blank">Valkar</a>, da poco evidenziatosi fra la milizia, come guida militare; il chierico <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2013/02/kronos-breil.html" target="_blank">Kronos</a> come guida spirituale. Un uomo d'azione di nome <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2012/12/kevin.html" target="_blank">Kevin</a> ha accettato di prestare la sua conoscenza magica al gruppo. E se è vero che Randal ha accettato di buon grado il contributo di <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2012/12/sen-dog.html" target="_blank">Sen</a>, presunto fratello di Chuck Dave - "Caduto in azione per il salvataggio di R.M." -, non è chiaro come abbia riabilitato una nano grigio che si fa chiamare <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2012/12/artiglio-grigio.html" target="_blank">Artiglio</a>.Quasi inosservata è passata l'aggregazione di <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/2012/12/breath-offear.html" target="_blank">Breath</a>, un'avvenente avventuriera dai modi agili ma discreti; così utili quando c'è da perlustrare l'ignoto...<br />
<br />
La storia di questo gruppo, inizia così alle Cripte di Dordrien. Catacombe abbandonate da decenni dove sembrano condurre delle tracce di umanoidi. Naturalmente potrebbe trattarsi dei soliti razziatori di tombe. Oppure potrebbe rivelarsi una buona ragione per mettere alla prova questo nuovo gruppo. Randal vuole rapporto sulla situazione da quelle parti. Ora spetta al gruppo non deluderlo.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-23506231368578277752013-08-02T18:09:00.000+02:002013-08-25T18:14:45.934+02:00La mia torre<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgExIuxKSfV3MabYEJFnL4hQNSzAGrOO7pQiZvjMBKnZ1gcMq99nKHzhTGYr5RMbVho5rTUUIi-jIZL5t42RTuF_pfeeIHALdH0MZvFa89v7uHJP4Gxea1ddHynNiMwNhsgo65b90QD5P0/s1600/Kevin+-+Avr%C3%B2_la_mia_torre.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgExIuxKSfV3MabYEJFnL4hQNSzAGrOO7pQiZvjMBKnZ1gcMq99nKHzhTGYr5RMbVho5rTUUIi-jIZL5t42RTuF_pfeeIHALdH0MZvFa89v7uHJP4Gxea1ddHynNiMwNhsgo65b90QD5P0/s200/Kevin+-+Avr%C3%B2_la_mia_torre.jpg" width="200" /></a></div>
<i>Giorno 1°: ho deciso di finalizzare il mio progetto di costruirmi una torre magica!</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalle note di <a class="g-profile" href="http://plus.google.com/117065520594086853844" target="_blank">Kevin</a>) </span></i></div>
<br />
Consultando alcuni testi magici per trovare spunti interessanti sulla costruzione della mia torre, mi sono imbattuto in un nome che mi ha incuriosito Daggerfall...<br />
<a name='more'></a><br />
È il nome di una città in cui sorge una torre singolare, una torre che cela il suo segreto gelosamente... Molti potenti incantatori hanno rinunciato a discernere il mistero ma io forse ho qualcosa che i miei predecessori non hanno! Un rigore e una volontà ferrea!<br />
Quindi sono deciso ad affrontare la torre...<br />
<br />
2° giorno<br />
Ho ultimato i preparativi per il viaggio avvisato i miei compagni di gilda della mia impresa pagato e sistemato i miei affari... Ho contrattato con una carovana che mi ha assunto come un miliziano paga ridotta ma pasti e bevande assicurate... Certo avrei potuto teletrasportarmi direttamente al luogo ma preferisco sfruttare il tempo del viaggio per finire di leggere i libri che riguardano questa archeologia arcana e mantenermi in esercizio con la spada!<br />
<br />
15° giorno<br />
Seconda settimana di viaggio e un piccolo gruppo di briganti ha provato un goffo tentativo d’assalto... Per il resto niente da segnalare il viaggio procede e presto arriverò alla meta...<br />
<br />
22° giorno<br />
Terza settimana di viaggio domani raggiungerò la meta mi separerò dalla carovana e proseguirò da solo dato che loro non passeranno per la città di Daggerfall, ci separeremo al crocevia, mi hanno riferito che dopo un ora di cammino dovrei esserci... Staremo a vedere...Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-91958272996644875052013-02-20T07:00:00.000+01:002013-02-21T12:21:43.862+01:00Kronos Breil<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhizM1muv9dRojrSMMLsLYZak5HwEkiImQYX1yzwt3ZzXaQwjfdMstPteXQGmzpPYpgokCXXh0aAYoVxJ1R2c9LTBZY8g7DALxqANEqlB2hMtanA5eyrbmw38kTiO7GPsbVSfEkSU74PiI/s1600/Kronos+-+Immagine.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhizM1muv9dRojrSMMLsLYZak5HwEkiImQYX1yzwt3ZzXaQwjfdMstPteXQGmzpPYpgokCXXh0aAYoVxJ1R2c9LTBZY8g7DALxqANEqlB2hMtanA5eyrbmw38kTiO7GPsbVSfEkSU74PiI/s200/Kronos+-+Immagine.jpg" width="166" /></a></div>
<i>Servo di Tempus, difensore delle lande, per una nuova battaglia.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalla storia di Kronos Breil )</span></i></div>
<br />
È stata dura, durissima... Ma grazie a Tempus eccomi di nuovo in campo. L'essere resuscitati è già in sé un'esperienza devastante: l'anima spezzata, la mente obnubilata da dubbi, oscuri ricordi e foschi presagi di morte. Ad un certo punto credetti di aver perso anche la fede.<br />
<a name='more'></a><br />
Ahimè, una vita da ramingo mi aspettava, sanato nel fisico ma con l'animo annichilito. Evidentemente Lord Tempus non la pensava così, e tanto meno le personalità più in vista di Shadowdale, l'Arcimago Elminster e Lord Mourngrym Amcathra - grati del mio operato per le Lande e consci delle mie potenzialità.<br />
<br />
In breve, sono tornato, con ancora nella mente i volti dei miei vecchi compagni Chuck, Izzy e Ramon. Voglio combattere qualsiasi nemico della mia Patria e per scoprire altri frammenti del mio misterioso passato. Lord Mourgrym mi ha parlato della presenza di un parente di Chuk, forse suo fratello, un certo Sen. Forse è giunto il momento di porre rimedio a una brutta storia. Per me non sarà facile. Rimembranza. Come se una nuova battaglia mi aspettasse. Domani, al cimitero degli eroi, lo incontrerò.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-28387261041089822792012-12-28T07:00:00.000+01:002013-02-23T13:01:47.398+01:00Valkar Drakewood<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEWRkwMfK6zOrduulH83qJhsqf7NgoTYSv_c3KC7k94ld-1_DCulTiOsfRAu6aJYw2HSA1UXdqpBoIEPOLyArbgryIsvfgoEtyD35vNpFKcZZ6KjpVJFgx3iAQMaZ-bseTyko-rGwro4c/s1600/Valkar+-+Immagine.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEWRkwMfK6zOrduulH83qJhsqf7NgoTYSv_c3KC7k94ld-1_DCulTiOsfRAu6aJYw2HSA1UXdqpBoIEPOLyArbgryIsvfgoEtyD35vNpFKcZZ6KjpVJFgx3iAQMaZ-bseTyko-rGwro4c/s200/Valkar+-+Immagine.png" width="176" /></a></div>
<i>Un fedele soldato e la sua giusta causa.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalla Storia di Valkar Drakewood)</span></i></div>
<br />
<br />
Sono riuscito a trovare un passaggio per <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Dagger_Falls" target="_blank">Daggerfall</a>, che fortuna! Lascerò a queste persone qualche moneta d'oro, per fortuna non mi sono mai mancate ricchezza grazie a Lord Adamar Blake...<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Divenni la sua fedele guardia del corpo nel '67 e da allora lo accompagnai ovunque lui andasse. Fui addestrato da colui che prima di me ebbe l'onore di proteggerlo, un vecchio guerriero ormai troppo in là con gli anni per poter adempiere ancora al proprio dovere; indubbiamente il combattente più abile che abbia mai conosciuto. Mi insegnò a maneggiare la spada come mai avrei pensato fosse possibile, mi istruì a dovere affinché mutassi il mio stile di combattimento (inculcatomi dall'accademia dei <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Purple_Dragon_knight" target="_blank">Cavalieri Purpurei</a>), in qualcosa di più efficace, meno corretto a volte, ma indubbiamente fondamentale se si vuole difendere una persona. Grazie a lui, la spada che oggi brandisco con estrema naturalezza non è altro che il prolungamento del mio braccio sinistro. Appresi come sbilanciare e disarmare gli avversari per renderli innoqui. Venni addestrato alla rapidità di esecuzione, ma anche alla pazienza nel saper attendere; che l'avversario sia alla distanza giusta per far si che ogni attacco vada a segno e serva ad un unico scopo, quello di proteggere Lord Blake.<br />
<br />
Lord Blake mi prese subito in simpatia: in alcune occasioni difesi la sua incolumità con rapidità e precisione e per questo non esitò a premiarmi con doni molto pregiati e ricercati. Una volta lo tirai fuori da una stanza in fiamme dove era entrato un ladro con l'intento di derubarlo, ed uscendo aveva dato fuoco alla stanza; non fu facile tirarlo fuori in quella situazione, infatti rimediai qualche scottatura. Nemmeno un mese dopo mi donò un anello magico in grado di rendermi più resistente al fuoco. Più che un dono mi piace considerarlo un investimento. Egli non approvava le decisioni che <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Azoun_IV" target="_blank">Azoun IV</a> prendeva riguardo gli scambi commerciali con la <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Sembia" target="_blank">Sembia</a>. <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Tilverton" target="_blank">Tilverton</a> era un crocevia mercantile che il mio padrone avrebbe saputo certamente sfruttare, portando sempre più leoni d'oro nelle sue, ed inevitabilmente nelle mie, tasche. Più volte mi disse «Valkar, queste decisioni non ci lasciano respirare», o ancora «Azoun IV è solo un prepotente che pensa di poter controllare il <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Cormyr" target="_blank">Cormyr</a> dal suo sfarzoso trono a <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Suzail" target="_blank">Suzail</a>, ma non sarà sempre così».<br />
<br />
Blake iniziò a frequentare luoghi nascosti, organizzava appuntamenti segreti con persone a me sconosciute che giungevano dalle terre a nord. A lungo sospettai che stesse tramando qualcosa insieme ad altri nobili della nazione, forse un colpo di stato, ma il mio compito era difendere colui che avevo giurato di proteggere ed impedire che gli venisse fatto del male. I guadagni erano notevoli e le promesse di Blake di rimandarmi a casa non appena tutto sarebbe finito bastarono a comprare il mio silenzio e la mia fedeltà.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-45713559197914504802012-12-21T07:00:00.000+01:002012-12-22T18:11:23.185+01:00Sen Dog<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwTedFpIpUJ6SRuAUlUhzRkbW69pVgLzS94wIcvGzsjOpdq0zFXO6hgJKGWvkNhVLi-3czUavyoLA03vulkFKQBsMIYjwXUWvJnJ5HQJUTU_sqTJZD4UZOUpi0RH4EPDSKB-qSEr9Rq68/s1600/Sen+-+Immagine.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="161" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwTedFpIpUJ6SRuAUlUhzRkbW69pVgLzS94wIcvGzsjOpdq0zFXO6hgJKGWvkNhVLi-3czUavyoLA03vulkFKQBsMIYjwXUWvJnJ5HQJUTU_sqTJZD4UZOUpi0RH4EPDSKB-qSEr9Rq68/s200/Sen+-+Immagine.jpeg" width="200" /></a></div>
<i>In avventura. Ancora una volta. E senza rimpianti!</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalla Storia di Sen Dog)</span></i></div>
<br />
D’improvviso eccomi qui, catapultato in questa terra dannata e maledetta dagli dei. Gli ultimi giorni sono stati un toccasana per me; in quel carro che da <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Silverymoon" target="_blank">Silverymoon</a> mi ha portato sino a qui, respirando quell’aroma di erbe e frumento mescolato a distillato di grog e sidro. Molti sarebbero potuti svenire o svegliarsi con dei cerchi alla testa dopo tre decimane di viaggio, io invece ne sono uscito rinvigorito e più: folgorante!<br />
<br />
<a name='more'></a>Eppure c’è un vuoto che permea il mio cuore, incolmabile; un desiderio insaziabile d’avventura. Oramai i <i>Cavalieri della Luna d’Argento</i> sono solo un bellissimo ricordo indelebile come una cicatrice... Ma rimane tale: un ricordo.<br />
<br />
Ricordi; di templi, ragni giganti, draghi, grifoni e demoni; di rovine e manufatti arcani. Ricordi; di maghi pazzi, esseri alati, di preti e ladri da quattro soldi, di mezzorchi testardi e paladini del bene loro. Ole, Dendal, Stee, Kardash, Duke... Solo ricordi. Ma sono i ricordi che alimentano l’esperienza in ciascuno di noi e ci danno la giusta spinta a rincorrere i nostri desideri. E i miei desideri con i suoi segreti sono proprio rinchiusi qui tra queste mura, in questa terra dannata. La verità sulla fine delle mia famiglia e su mio fratello s’avvicina e si trova proprio qui, ne sono sicuro!<br />
<br />
Qui, ancora una volta, con le mie preghiere, con la mia ascia e con <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Talos" target="_blank">Talos</a> al mio fianco!Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-3563758210801312532012-12-14T07:00:00.000+01:002012-12-14T08:14:24.830+01:00Artiglio Grigio<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijod-TMNiM6CeMzhUJxokfx046H_jdmzTmZNY5a0zxVBD5kcRreN1zVIkVXfD_M5hxdKeU9RIjS847eRC_0J26IxgnbkS3rT9H2929so35cqLgd0tEThf-I2fRZ8NtDOlNzwuDOoRSmUM/s1600/Artiglio+-+Immagine.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijod-TMNiM6CeMzhUJxokfx046H_jdmzTmZNY5a0zxVBD5kcRreN1zVIkVXfD_M5hxdKeU9RIjS847eRC_0J26IxgnbkS3rT9H2929so35cqLgd0tEThf-I2fRZ8NtDOlNzwuDOoRSmUM/s200/Artiglio+-+Immagine.jpg" width="171" /></a></div>
<i>Grigie rivelazioni, da padre a figlio.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalla Storia di Artiglio)</span></i></div>
<br />
«Figliolo, devo parlarti» La voce burbera ha una tonalità insolita che mi mette a disagio. Lo fisso. Il viso rubicondo e squadrato, quasi completamente ricoperto da una folta barba che comincia a mostrare i segni dell'età. Non riesco a trovare i suoi occhi, che guardano un punto imprecisato sul pavimento, tra l'incudine e il tavolo degli attrezzi. A mia memoria non è mai successo che evitasse il mio sguardo. Deve essere accaduto qualcosa di grave.<br />
<br />
<a name='more'></a>Mi limito ad annuire, ma ne farei volentieri a meno. «Siediti.» Indica la panca vicino al tavolo dove di solito consumiamo pasti frugali e veloci. Il gesto è rozzo, come le suppellettili che ha indicato - <i>almeno in questo è sempre il solito</i>. Respiro a fondo e prendo posto, stando attento a non occuparne troppo. Lui mi imita. Lo fa più scompostamente però. Resta in silenzio ancora un po'. Il mio nervosismo aumenta. «Non sono tuo padre.» butta lì in maniera così cruda che sussulto. Poi prosegue, forse per non perdere il coraggio «Ti sarai accorto che la gente di qui ti guarda strano. E dovrai aver notato che fisicamente sei diverso.» Faccio per ribattere qualcosa ma lui mi ferma con un gesto nervoso della mano. «Diverso nel senso che sei un nano, ma non come noi. Tu sei un nano delle <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Underdark" target="_blank">Profondità</a>.»<br />
<br />
Non sono sorpreso. Il vecchio ha detto bene. Me ne sono accorto. Solo non mi sono mai fermato a considerarne le implicazioni. Meglio ancora, non le ho mai volute vedere. Resto in attesa sperando che le domande che adesso non posso più ricacciare giù in fondo al cuore ricevano una risposta. Il vecchio mi guarda, poi sembra capire, perché continua «Ti starai chiedendo chi è il tuo vero padre allora» <i>Stai facendo tutto da solo vecchio</i> - mi trovo a pensare - <i>ma ti ringrazio</i> «Al tempo era in corso una guerra tra i nani di superficie e nani delle Profondità. "Nani grigi" li chiamiamo. Grigi in senso dispregiativo. Non ricordo più perché ci siamo messi a combattere contro i nostri cugini. Ma la guerra non ha mai motivi validi.» Si ferma pensoso. Forse sta comunque cercando di ricordarne la causa. O forse sta solo decidendo come continuare.<br />
<br />
«Eravamo in cinque, una squadra esplorativa. Ci trovavamo in uno dei loro cunicoli che ci avrebbe condotto dritti nella loro cittadina. Stavamo studiando il terreno per poi sferrare un attacco a sorpresa la notte successiva. Doveva essere un cunicolo in disuso. Almeno secondo le informazioni che avevamo. La <i><a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Duergar" target="_blank">duergar</a> </i>però quel giorno ha voltato le spalle a tuo padre perché ce lo siamo trovati di fronte. Cosa ci facesse lì, non l'ho mai saputo. Ci si è scagliato contro e ha abbattuto due dei nostri senza dar loro nemmeno il tempo di estrarre le armi. Gli altri due sono caduti nello scontro che è seguito. Sono riuscito a salvarmi solo grazie ad un colpo fortunato, credo. Quando tuo padre è crollato a terra è tornato il silenzio. E allora ti ho sentito. Eri poco più in là, nascosto in un anfratto. Piangevi. Troppo piccolo per capire cosa stava accadendo. Ma non si è mai troppo piccoli per non sentire il legame di sangue che si spezza. Sono stato preso dal panico. Se il cunicolo era davvero in disuso saresti morto prima che la tua gente ti ritrovasse. Se ti avessi portato con me ti avrei condannato ad una vita da esiliato. Riportarti dalla tua gente per me avrebbe significato morte certa.» Si liscia la barba nervoso. Riabbassa lo sguardo. Stringe i pugni e borbotta «Il frutto della mia decisione è qui davanti a me. Ora sta a te decidere se è stata buona o cattiva.»<br />
<br />
La storia è finita. Il battito del cuore è solo un po' più accelerato di quando è iniziata. So che devo dire qualcosa, ma non sono mai stato bravo con le parole. Le parole non le puoi modellare a colpi di martello. Non le puoi sputare grezze e poi affinarle pian piano. Le parole dette restano così come nascono. «Padre, torniamo al lavoro. Altrimenti quell'ascia non sarà mai pronta per domani.» La barba del vecchio si distende in maniera impercettibile. Lo conosco abbastanza bene da capire che è un sorriso. Qualunque cosa abbia fatto, gli voglio bene. Forse avrei dovuto dirglielo, ma con le parole non ci so proprio fare.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-1798106389535021662012-12-07T07:00:00.000+01:002012-12-07T13:32:23.627+01:00Kevin Bearskull<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYTP1lkjaZ5M0wCcpU2QlW4RGvmiuOpXItT0ErxrwsTSDOrbPAmE_2TVkNcLtcs1W3dL7caS-zEmFU9mj7FCn3tNt3TUzKyBQUTl703o7wUF_Moarjn4TcWA-EDE7aagGMF2NlGbjtFFE/s1600/Kevin+-+Immagine.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYTP1lkjaZ5M0wCcpU2QlW4RGvmiuOpXItT0ErxrwsTSDOrbPAmE_2TVkNcLtcs1W3dL7caS-zEmFU9mj7FCn3tNt3TUzKyBQUTl703o7wUF_Moarjn4TcWA-EDE7aagGMF2NlGbjtFFE/s200/Kevin+-+Immagine.jpg" width="166" /></a></div>
<i>Un uomo d'Arte e di spada, dalle "alte" ambizioni.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalla Storia di Kevin)</span></i></div>
<br />
Sono un uomo semplice e amo i semplici piaceri della vita lavoro duro e la sera mi rilasso in taverna. Non bramo glorie o grandi tesori - non sono quelli i miei obbiettivi... Se verranno non li rifiuterò sia ben chiaro! I miei obiettivi sono, per così dire, "solidi e alti".<br />
<a name='more'></a><br />
Per essere un mago sono piuttosto robusto. I miei lunghi capelli, neri, raccolti in una coda, li ho ereditati dalla madre; gli occhi glaciali azzurro-grigio dal padre; così come anche la mia voce, bassa e profonda. Dicono abbia un un viso asciutto e candido - almeno fino ai primi due boccali - in tal caso anche la voce diventa leggermente stridula, quando canto, credo, preso dalla "situazione" (penso di essere più socievole in effetti, in tali casi).<br />
<br />
Il mio progetto è la costruzione di una torre ove condurre le mie ricerche. Vorrei che fosse nelle vicinanze del territori della mia famiglia dalla quale sono stato cacciato.<br />
<br />
Sono stato cacciato perché ho preferito scegliere il mio cammino invece che percorrerne uno che non mi apparteneva. Ciò non toglie che la cosa mi abbia dato fastidio: la Famiglia (il clan), dovrebbe supportarti in qualunque situazione e scelta che tu fai - finché rimani nella legalità almeno... Io non serbo rancore ne odio verso loro. Anche se mi hanno ferito, io non li colpevolizzo: è gente semplice legata a tradizioni arcaiche che non sa andare oltre. Prego affinché possano aprire gli occhi e accettare ciò che sono, un uomo d’armi che usa la magia invece di combatterla, come facevano i <i>Purificatori</i> - spero che col tempo i dissapori che si sono venuti a creare vengano meno<i>.</i><br />
<br />
Guardando al futuro, il mio progetto richiede comunque una certa somma di denaro; denaro che spesso mi scivola dalle mani come acqua - forse è questo il mio più gran difetto. Se riuscissi a racimolare un bel gruzzolo tutto in una volta magari il mio progetto si potrebbe realizzare più facilmente dato che ora è ben lontano dall'essere anche solo iniziato.<br />
<br />
Amore? Al momento non ho tempo per questo. Non è un sentimento a me noto - oltretutto non me la sento di costruire una famiglia quando la mia mi ha abbandonato. Certo, qualche avventura me la concedo ma nulla più, ho lasciato diversi cuori infranti per le taverne che ho frequentato ma meglio un cuore infranto che una vita rovinata no?<br />
<br />
Mi piace che tutto sia rigorosamente codificato e che la giustizia non sia una spada brandita a caso contro chi che sia, ma una mente acuta e imparziale che non fa favoritismi e mira la Verità! Leggi giuste fatte da uomini giusti sono la sola possibilità per garantire una coesistenza pacifica e serena.<br />
<br />
Perché ho scelto la magia? In realtà io non l’ho scelta. È lei che ha scelto me! Ero sempre rimasto affascinato dalla forgia ove il fuoco l’acqua la terra e l’aria si incontravano per dar forma a stupende creazioni. Questo processo assomiglia molto all'Arte. Da giovane passavo ore e ore alla forgia del castello. Conobbi la magia quando fui spedito al collegio. Il poter modificare la realtà, come fosse metallo incandescente, è sempre stata la cosa più meravigliosa. Nel mio sangue scorre ancora la via del guerriero. Tutt'ora seguo le due vie con pari interesse - com'è che si dice: "mente sana in corpo sano", no? E quando avrò la mia torre creerò una fucina magica dove dar vita a creazioni sorprendenti!Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-51647273694695968642012-11-30T07:00:00.000+01:002012-12-07T10:15:37.847+01:00Breath Offear<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIEKfPL_PoqVeo5QHQr80nOrr9wDdjWRXeZ649HE0cEqGtX8oyJh7QeISUvM7StWnlvDrXFaQF1QiY-vtQb6Xy6u8BN51TMwfD2_Uadm5X0O4o0oLup5Zteq491yMEcB5j7W4zHLtkxNc/s1600/Breath+-+Immagine.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIEKfPL_PoqVeo5QHQr80nOrr9wDdjWRXeZ649HE0cEqGtX8oyJh7QeISUvM7StWnlvDrXFaQF1QiY-vtQb6Xy6u8BN51TMwfD2_Uadm5X0O4o0oLup5Zteq491yMEcB5j7W4zHLtkxNc/s200/Breath+-+Immagine.jpg" width="200" /></a></div>
<i>Un'elfa. E nel buio il suo segreto.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">(dalla Storia di Breath)</span></i></div>
<br />
Buio. Il muro dove si era appiattita pareva freddo e umido come un giorno di pieno inverno. Il suo respiro, impercettibile, sembrava più affannoso che mai. <br />
<a name='more'></a>Le mani stringevano due minute ma mortali armi corte. I capelli corvini che ancora emanavano un leggero profumo di essenza d'arancia, scendevano lungo il collo dove discreto si scorgeva un tatuaggio. Un sole compenetrato da un luna oscura forse; o forse qualcosa di più. I capelli, poi, continuavano fluenti fino a posarsi delicatamente sulle spalle, proseguendo; oltrepassando il generoso seno schiacciato dalla leggera ma robusta armatura di cuoio, per fermarsi all'altezza dei fianchi. I calzoni aderenti in pelle nera si infilavano dentro due stivali dai lacci in cuoio tiratissimi - calzature che mascheravano un passo felpato all'occorrenza. L'angolo scuro che ospitava la piccola elfa dagli occhi color cielo, sembrava esser fatto per le sue dimensioni. Un luogo amico dove riprendere fiato e riorganizzare le idee, riflettere sul compito affidatogli. In lei certamente una bellezza. Quella misteriosa bellezza in cui poter come perdersi e morire allo stesso tempo.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-83731269006728266082012-08-24T07:00:00.000+02:002012-08-24T10:04:58.496+02:00Vendetta secondo natura<br />
<span id="internal-source-marker_0.8188130762428045" style="clear: left; float: left; font-weight: normal; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img height="200" src="https://lh5.googleusercontent.com/Nyn36AF9luIxnb3CO01XoaSfrQ1c3XSOs3ZelUfOOeq3Fu6mAxb7mvLPzjgYMxiUW9c-s-N-OR8SNXeJgC9Tcd9ujaQtGSTbrMNd3pFBN6PCEItXQSo" width="200" /></span><i>Non tanto il fatto che per ognuno di noi il destino serbi una strada a volte ben tracciata. Ma il come ci è dato di scoprirlo.</i><br />
<br />
Josh era giovane ma dal padre ormai aveva imparato tutto. Il vantaggio dell’età lo rendeva anche più resistente sul lavoro. Svettava tra i campi veloce come il vento. Sapeva cavarsela con arnesi e armi usando tanto la mano destra come la sinistra. Al padre invidiava solo la conoscenza della natura: aveva cercato di approfondirla negli ultimi tempi soprattutto.<br />
<a name='more'></a>Lui, la natura, avrebbe voluto sempre proteggerla; così come ogni creatura che la rigenera con la propria esistenza. La fatica dei campi non gli impediva di conversare col padre che lo consigliava non solo su come rispettare Chauntea, ma di studiarla un giorno, appena avessero avuto la possibilità di farlo: ora si doveva portare a casa il pane e non potevano permettersi la mancanza di due braccia come le sue. Il ragazzo era cresciuto come un uomo giusto, d'arme e amore come il papà. Coltivava l'ambizione di un destino diverso da quello di una “famiglia” - almeno per ora!<br />
<br />
Quella sera si sentiva in colpa per essersi invalidato il giorno prima disponendo una trappola per ratti - ultimamente se n'erano visti di notevoli dimensioni. Non vedendo tornare la propria famiglia in tempo per la cena, si decise di uscire: <i>almeno la predica che si era preparato contro tutti, sarebbe servita a sfogare un po’ la sua frustrazione</i> - pensò. Ma non andò così.<br />
<br />
Josh individuò la madre accasciata sul padre, non seppe come reagire; tra la rabbia del ritardo e il divertimento di quell' erotico ritrovamento. Ma avvicinatosi, però, riconobbe la verità di quella scena raccapricciante. Il padre morto, pugnalato più volte e in maniera diversa alle spalle. Poi la madre: dissanguata dalle sue stesse lame conficcate dal ventre verso il cuore. Josh credette di sprofondare in un incubo senza fine. Poi fu la volta della pergamena insanguinata. Solo una cosa lo salvò dalla follia e lo fece distogliere lì per lì da quanto aveva constatato e letto. L'assenza del fratello da quella macabra scena costituiva forse una speranza per cui valesse la pena morire; più di quanto non lo fosse il compatimento o l'oblio di una famiglia in disgrazia per “incresciose” vicissitudini. <i>Ma ora basta piangere. Voglio solo odiare</i>, si ripeteva come per convincersi di una nuova missione che gli occupasse la testa sovraccarica di un lutto sul quale aveva già deciso di non avere il tempo di soffermarsi. Decise di seppellire i corpi ai piedi della grande quercia, dove le pieghe del tronco figurano un abbraccio. Durante gli scavi notò che qualcuno aveva volutamente rasato la zona di recente come per cancellare traccie del proprio passaggio. Ai suoi occhi, però, costui non si era adoperato in maniera sufficientemente competente. Decise comunque che se ne sarebbe occupato più tardi.<br />
<br />
Giunta l'alba ancora in pensierosa veglia, prese le armi della madre e decise che sarebbe diventato il ranger più “naturale” dei Reami. E poco importava ora il come coadiuvare la missione col proprio credo: Madre Natura, infatti, sa essere inosservata, repentina, pericolosa, spietata, micidiale; mai per vendetta, però...<br />
<br />Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-49463267735618009702012-08-03T07:00:00.000+02:002012-08-03T07:00:00.163+02:00Il prezzo più alto<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZG-m85dpYvIMuNhuY0d3Y7wotouUTrJmywEJ_OHNRKhYAkmSVnk_f5l3UegSDq23K8gwf0dIh88m_QlpwyXJzuDksPedhpPJG0PoBLwv-2_yz9_cCMN9cG2-0KVkFesSliUwwVo6W_ks/s1600/bloody-eyes.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZG-m85dpYvIMuNhuY0d3Y7wotouUTrJmywEJ_OHNRKhYAkmSVnk_f5l3UegSDq23K8gwf0dIh88m_QlpwyXJzuDksPedhpPJG0PoBLwv-2_yz9_cCMN9cG2-0KVkFesSliUwwVo6W_ks/s200/bloody-eyes.jpg" width="200" /></a></div>
<i>Vale più la perdita di un figlio o della vita? Quando si tratta di sé e del proprio figlio non fa differenza.</i><br />
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Greta, combattuta ma coerente con le proprie scelte, rimase immobile.Il tempo per lei si era fermato mentre osservava l'assasina che si dileguava con il suo figlio minore. Ma non ancora troppo distanti, già li aveva persi di vista, la, da qualche parte, tra il grano non ancora piegato alla falce. E ormai nulla aveva più importanza.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Aveva dovuto prendere una decisione in quel maledetto giorno. Per la famiglia: sacrificare il meno forte per <i>tirare avanti</i>. <i>Chauntea permetteva questo genere di sacrifici?</i> si era chiesta. <i>Era la cosa giusta</i>, si era detta. E <i>doveva</i> essere così - altrimenti sarebbe impazzita. Precipitandosi a recuperare la pergamena per salvare Ben, si rimproverò di aver perso tempo a ripensare alla perdita del figlio. Colse subito lo scritto e lo srotolò, pronta a lanciare una forte magia ristorativa. In fin dei conti lei <i>aveva rispettato i patti</i>, si ripeteva. Tali magie poi le conosceva bene, anche se ormai non era più in grado di portarle a compimento, da quando era uscita dalla sua chiesa.<br />
<br />
Leggeva mentalmente, animata da uno sguardo impaziente e ansioso. Mentre tracciava, con gli occhi le iscrizioni della pergamena. Sempre più si spalancavano, nervosamente. Sempre più, i capillari si esaltavano vibrando e ingrossandosi; sino a rompersi. Sempre più, nel suo viso si disegnava un sinistro sorriso asimmetrico che, mano a mano, lasciava raggrinzire in faccia degli incontrollati spasmi di terrore. Greta cadde in ginocchio stremata da una lotta senza fine. Avrebbe voluto urlare. E probabilmente dentro di lei lo stava facendo. Ma nulla gli usciva più di gola. Rimase così, scossa nei suoi tremori. Per un po'. E l'intimo sangue di donna si confondeva ora con quello del suo amato. Ora sarebbero rimasti insieme, come avevano giurato molti anni prima. Ancora una volta.<br />
<br />
Le mani di Greta iniziarono a contrarsi, stringendo forti le lame che l'avevano utilmente accompagnata nelle passate avventure. Lentamente le punte si accostarono al ventre, come a voler chiedere gentilmente il permesso di passare. Una stretta convulsa delle mani le aiutò a superare la pelle. Lentamente. I muscoli. Lentamente. Le carni. Le viscere. Poi il cuore che batteva, batteva. Con lo sguardo ammansito dalle forze che la abbandonavano così in fretta «Samì» sussurrò. Era come se fosse lì, a guardarla, mentre moriva. E come a dedicare il suo ultimo pensiero, figurandosi il sorriso acerbo e, in fondo, ancora sincero del piccolo, cercò di contracambiarlo come poteva. Ma Samì non rispondeva; anzi pareva come costretto da dei legacci. Legacci anche alla bocca. Dietro di lui una sagoma scura lo costringeva in avanti. Finché anche il sangue di lei, accasciata in un tragico abbraccio, parve scuro quanto quello del padre di suo figlio. Chissà quanto Greta si augurò fosse giunto per lei l'oblio a impedirle di verificare la sua visione... Perché proprio al piccolo protagonista sarebbe toccato pagare il prezzo più alto di tutti, in quella macabra vicenda.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-60639855535139139462012-07-20T07:00:00.000+02:002012-07-20T07:00:04.100+02:00Scambio<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqp27-Qsg7qxsiSgutJhjoGb9_9F9kTGLqad3edy8Jc6VDzhlZtx4a8cbHwKWWiqdrYRL-My4Jfk0t92oZImemTSQL3cZ4W0m7iuK4caJUMjBH-elARjXsivk597aRVSxM0_Ab4aUqTMU/s1600/tramonto_grano_rosso.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="127" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqp27-Qsg7qxsiSgutJhjoGb9_9F9kTGLqad3edy8Jc6VDzhlZtx4a8cbHwKWWiqdrYRL-My4Jfk0t92oZImemTSQL3cZ4W0m7iuK4caJUMjBH-elARjXsivk597aRVSxM0_Ab4aUqTMU/s200/tramonto_grano_rosso.jpg" width="200" /></a></div>
<i>Le cose sono ciò che ci appare. A seconda della luce che le illuminano. Perfino un tramonto dorato pare scambiarsi i colori, quando illuminato da una luce altra.</i><br />
<br />
Tra le distese di messe in parte incolte, il tramonto salutava dorato e stanco il giorno: sorprendente; come sempre in questo periodo. Ma per Greta e Samì, purtroppo, le sorprese sarebbero state ben altre.<br />
<a name='more'></a><br />
«Papà!», Samì vide il padre riposare appoggiato alla vecchia quercia. Mollate le sottane della mamma, corse sicuro di incontrare le braccia mai stanche del papà. Greta sorrise ancora una volta, il profondo legame presente tra padre e figlio la rincuorava ogni volta. Era una delle sue ragioni di vita. Dopo aver lasciato libero il figlio, però, accelerò il passo preoccupata: suo marito non era solito addormentarsi prima di rincasare, eppure aveva l'impressione che la testa ciondolasse di lato in modo assonnato. «Papà! Papà!!», gridava ora convulso il figlio, che sconvolto si era scagliato come una freccia micidiale librata in traiettoria disperata verso la mamma. «P-apà sta male… S-angue. San-gue. Tanto sangue. Bisogna salvarlo!». Greta estrasse in maniera confidente due lame corte e affilate celate dal vestito, che nel frattempo si tingeva di un sangue mensile rosato che le calava sempre più liquido dalle gambe tese. «Stai qui tesoro mio, non preoccuparti vado io da papà». Samì ora era immobile a guardare la madre muoversi rapida verso il padre. La vide sostare in piedi per un po’. Poi proferì un ordine a qualche dio che doveva vedersi attraverso le fronde dell'albero: «Ridammi il mio uomo! Non erano questi i patti!» continuò come convinta di parlare a qualcuno. Passò qualche secondo. Poi Greta si voltò verso l'ultimogenito.<br />
<br />
«Samì, vieni ad aiutare a guarire papà…» gli disse in tono rassicurante ma perentorio. Il bimbo ignorò comunque quel tono e seguì l’ordine della madre di buon grado. Avrebbe fatto di tutto pur di essere utile in quella disperata situazione. Riavvicinatosi al padre, si girò in attesa di altri ordini dalla mamma, ma avvertì solo un forte dolore al capo. Poi buio e nulla più.<br />
<br />
«Questo me lo prenderò per sacrificarlo alla nostra dea; certamente un dono gradito a Zeldar» disse con tono neutrale chi era piombato sul bambino per tramortirlo quasi uccidendolo. «Maledetta, i patti erano per darti il giovane, in cambio dell'incolumità degli altri!» sfidò risentita la donna che atteggiando le lame in guardia, lasciava intendere di poter vantare un passato non del tutto pacifico. «Hai ciò che avevi chiesto. Ora mantieni la promessa appena fatta!» spiegò ancora più minacciosa Greta. «Ma ti sei vista? La tua debole femminilità umana ti scivola fra le cosce. Al solito voi umane sapete solo metterli al mondo. A educarli, meglio che ci pensiamo noi. Noi sappiamo…» tentò di chiosare l'assassina ostendando un fare maligno. Ma Greta non ci stava e la interruppe: «Maledetta, ti ucciderò!». «Calma… Calma… Ma quanta fretta. A te interessa salvare la “famiglia”, non occuparti di una pedina come me.» reimpostò con voce suadente, «Attendi che io e il nostro Samì siamo lontani. Poi prendi la pergamena che ho riposto dietro la schiena del tuo inutile compagno. Ti servirà a salvarlo definitivamente da questa “incresciosa” situazione».<br />
<br />
Greta, col viso contrito da un dolore che voleva e doveva dominare, rimase immobile. Ipotizzando che per salvare il suo uomo non avesse molto altro tempo, guardava evanescente in direzione dell’assassina che si dileguava al tramonto con il “premio” pattuito, infine fissò il sole che pareva dipingere tutto di un rosso sempre più rosso; sempre più pesante.<br />
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Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-48705711216113523392012-07-06T07:00:00.000+02:002012-07-06T07:00:07.671+02:00La spiga spezzata<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioB2uh182M59MDhbhT9gjhATUvaMS6YeqghYsGExNbqgcA3SJdkI2dcF9egqwbD2Qr3rRsBn4FOyGVl9xJIRiMZDsUWOrdbMinoREa89sl34sv3VPvEdfsTUrCVnvF7ZXze1bhknvzilY/s1600/grano+tramonto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioB2uh182M59MDhbhT9gjhATUvaMS6YeqghYsGExNbqgcA3SJdkI2dcF9egqwbD2Qr3rRsBn4FOyGVl9xJIRiMZDsUWOrdbMinoREa89sl34sv3VPvEdfsTUrCVnvF7ZXze1bhknvzilY/s200/grano+tramonto.jpg" width="200" /></a></div>
<i>Una vita semplice può sembrare una vita inutile e alquanto noiosa, per qualcuno; oppure, per altri, una vita da far "rendere", allo spirare per lo più, affinché non sia mai sprecata.</i><br />
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Prosegue il prologo, della nostra narrazione. Ben, Lathander, Chauntea, Tymora, Kelemvor, quì ogni dio esige il proprio tributo. Ma al solito spetta ai mortali, consapevoli o meno, concederlo.<br />
<a name='more'></a><br />
Ben era un uomo forte del suo lavoro e apprezzato nel suo placido temperamento. «Come una spiga stremata dal vento», amava ripetere ai figli sulla natura del Lavoro, «essa si piega ma mai si spezza». Ma il sole lo aveva avvisato da tempo che la giornata stava per finire e pensò come, <i>la spiga si era piegata abbastanza, per oggi</i>. Delle insistenti nuvole troneggiavano vanitose in cielo, senza lamentare ancora velleità di sorta. Così, prima dell’ultimo avviso di <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Lathander" target="_blank">Lathander</a>, che da rosso ambrato sarebbe presto migrato a un viola inscurito dai nembi, Ben aveva finalmente deciso di rincasare. Sudato e stanco, si tolse la casacca impolverata, approfittando delle limpide acque per detergersi alla meglio il torace. La sua pelle scurita dal sole, mostrava con onestà, tutti gli anni che l'uomo aveva dedicato al duro lavoro, riuscendo a garantire alla sua famiglia una vita essenziale ma dignitosa. Raccolto l'otre, si dissetò con la poca birra rimasta e sedette su una roccia ad ascoltare i rumori della natura. Un leggero schiocco lo distolse dai suoi pensieri e l'uomo si voltò a controllare, ma la capricciosa <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Tymora" target="_blank">Tymora</a> decise di non guidare quegli occhi stanchi che non notarono nulla di cui allertarsi. L’uomo si alzò e sbatté la casacca più volte, prima di reindossarla con quell'ampio sospiro di gratitudine che, insieme al suo primogenito da poco anche compagno di lavoro, soleva dedicare a <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Chauntea" target="_blank">Chauntea</a> al termine di ogni giornata faticosa ma proficua. Ad un tratto, una fitta lancinante alla schiena gli cavò il fiato. Non aveva mai provato nulla di simile. Era come se un artiglio infuocato gli stesse straziando le carni. Si affannò inutilmente, costringendo i suoi polmoni a respirare. Ancora. Ancora. Ma il suo destino era segnato. In breve, un sapore metallico si presentò alla sua lingua, appena prima di affogare un grido d'aiuto in fiotti color rubino. Le sue braccia, iniziarono ad agitarsi convulsamente protese in avanti, alla ricerca di qualcuno da brandire. Ma ancora un dolore alla spina dorsale, all'altezza delle scapole, impedì definitivamente al suo corpo di completare quella e ogni altra intenzione. L'autore decise di palesarsi troppo tardi agli occhi del bracciante; poiché su quegli stessi iridi la notte di <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Kelemvor" target="_blank">Kelemvor</a> era già calata anzitempo, portando con sé i sogni e le preoccupazioni di un inconsapevole uomo di famiglia.<br />
<br />
<br />
«Chissà...» annunciò l'assassino compiaciuto della sua esecuzione. «Questa “variazione” mi darà un vantaggio - <i>e magari qualche soddisfazione</i>», poi continuò recitando un improbabile rammarico: «Mi dispiace, sai... se oggi la fortuna è dalla mia, li potrò salutare più da vicino, ora, i tuoi C-ari...» disse digrignando i denti a contenere un sadico sorriso incompiuto. All'improvviso gli occhi della vittima si splalancarono, inorriditi, come a gettare un’ultima maledizione - altro non potevano - sul proprio assalitore. Sorpreso dall’<i>inconsueto rigor mortis di questo essere umano</i>, quest’ultimo lasciò cadere il corpo ormai inerme del suo menagramo. Deciso a scacciare ogni superstizione, in fretta appoggiò il corpo all'albero più vicino, di modo che sembrasse seduto grato a quel tronco. L'assassino, osservando come ispirato il sangue sempre più scuro della sua vittima, trovò anche il tempo di scrivere qualcosa su una pergamena e posarla dietro la schiena del povero Ben. All'interno vi ripose, come si fa per l'ultima speziatura di un piatto prelibato, delle spighe spezzate. Accompagnato da un sorriso beffardo, agile si accovacciò sui rami più alti dell'albero, in attesa che il “destino” facesse il proprio corso.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-61526855796249682192012-06-29T07:00:00.000+02:002012-06-29T07:00:12.444+02:00Una famiglia "felice".<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaNSrSs-Hb87Z01NTVqMYkpZOfMWX2wYQBPTuwXBZOAlR62Zc2MD3qkhrmDuRNSQGoed2ChyMpgJzcFPDcisrcJ8B6a7pkKu9UpGyhxgww_m_zqN7GUxJf0tDzWONsbC-vpI0aNSP9_aE/s1600/tramonto-sul-fiume.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaNSrSs-Hb87Z01NTVqMYkpZOfMWX2wYQBPTuwXBZOAlR62Zc2MD3qkhrmDuRNSQGoed2ChyMpgJzcFPDcisrcJ8B6a7pkKu9UpGyhxgww_m_zqN7GUxJf0tDzWONsbC-vpI0aNSP9_aE/s200/tramonto-sul-fiume.jpg" width="200" /></a></div>
<i><span id="goog_1435361029"></span><span id="goog_1435361030"></span>La famiglia è una cosa importante. Da mandare avanti con "fermezza"... Fino a che punto?</i></div>
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Quello della Magia Selvaggia era un anno difficile, ma Daggerfall, reduce da periodi infausti, poteva vantare finalmente oasi di agreste vita famigliare - o almeno così sembrava...<br />
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<a href="http://draft.blogger.com/blogger.g?blogID=5874238494474117944" name="more"></a></div>
Correva l’anno della Magia Selvaggia, 1372 CV. <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Kythorn" target="_blank">Kythorn</a> aveva superato la seconda decimana. A <a href="http://images.community.wizards.com/community.wizards.com/user/the_silversword/maps/large/2091cae828b4ee37131a528e3addf14d.jpg?v=252450" target="_blank">Daggerfall</a>, ai margini del fiume Tesh, si mostrava in tutto il suo splendore. Gorgheggi di svariate tonalità si mescevano in maniera misurata all’insistere delle cicale. Il sole ancora indorava una giornata di lavoro nei campi quasi giunta al termine e il vento portava i sapori di una campagna pronta ad essere finalmente rinfrescata, con pazienza, dalle stesse nubi che, nelle stagioni precedenti, avevano assicurato ai semi accrescere e maturare ma che oggi, dopo un meriggio incerto, attendevano il da farsi.<br />
<br />
Quella sera, Greta aveva deciso di andare incontro al padre dei suoi figli anche se, come di consueto, sarebbe di lì a poco rincasato. Lei donna energica e risoluta, sapeva come mandare avanti una famiglia. Per essa aveva rinunciato all'avventura; ancor oggi felicemente. Cercava di nascondere alla meglio le proprie intime fatiche mensili ma il marito era da solo oggi, e ultimamente si sentivano brutte storie; complice il presagio di cattivo tempo, la sua apprensione non le consentiva quella sera di confinarsi a casalinga; tanto più se il primogenito Josh, bloccato a casa da un leggero infortunio, avrebbe terminato lui di preparare la cena. «Meglio una boccata d'aria!» aveva frettolosamente avvisato mentre usciva. Josh si era già rassegnato a badare al minore in attesa di rivedere i suoi. Inutile ammettere come una madre sarebbe stata più serena se il suo più lesto erede dopo un po’ che la seguiva di nascosto, non se ne fosse spuntato tutto d'un tratto esordendo furbescamente: «Mamma, cos'è la famiglia?». «Vieni qui Samì...», rispose lei con uno sguardo tra il severo e il divertito per come il piccolo l'avesse sorpresa ancora una volta. Ma la sua era una sorpresa contraddittoria: ad occhi adulti, era come se si aspettasse di dover dividere la passeggiata col giovane, prima o poi. Per nulla impreparata e con tono amorevole, prese a riunire dei rametti e con naturalezza suggerì: «Prendi un rametto anche tu». Il bambino, già dimentico della sua domanda impegnativa - appostata in tutta evidenza solo per dileggiare un rimprovero che oramai non sarebbe arrivato - obbedì entusiasta, pensando si trattasse di un nuovo gioco. «Bene. Ora prova a spezzarlo», lo incoraggiò la madre. «Forza!» lo esortò ancora lei in tono fermo per garantirsi al meglio l'attenzione del birbantello. Con palese soddisfazione le manine tesero quel legno fino a schioccarne una convinta rottura. I giovani occhi però, si volsero con fare interrogativo verso l'adulta, svelando il timoroso ricordo di quando rompeva qualcosa che non doveva e aspettando per questo la “giusta punizione”. <i>Del resto era stata proprio madre Greta a chiederlo: quindi ora avrebbe dovuto mostrarsi contenta</i> - pensò il piccolo. In questo non rimase deluso. Lei lo accarezzò a una guancia spiegando: «Ecco Samì, quel rametto sei tu». Porse poi al figlio il suo piccolo fascio e continuò: «Questi invece siamo noi quando siamo tutti insieme...», quindi insistette: «Prova a spezzarli!». Samì si affrettò a vincere quella sfida che si faceva sempre più interessante: <i>chissà cosa avrebbe detto papà se si fosse dimostrato più forte di quei "tutti insieme"</i> - pensò. Ne sarebbe stato orgoglioso, abbracciandolo come sempre, e alzandolo al cielo tra le spighe dorate. Quel fantasticare fu interrotto solo da un altro schiocco legnoso. Tanto bastò a silenziare per un attimo la scena. «Capisci Samì» riprese lei mascherando tra le altre, una ruga di preoccupazione, «mai muoverti senza mamma e papà, neanche per scherzo».<br />
<br />
Per il resto del tragitto, pur leggermente impettito, Samì si tenne attaccato alle sottane e al passo sostenuto della mamma. Quella sera, seppur in parte imbronciato per il suo fallimento, era ansioso a suo modo di scoprire il giudizio del padre sulla prova affrontata, cosa che lo assorbì per un bel po’ permettendogli così di riflettere per bene su quanto aveva cercato di trasmettergli la madre.Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-18869223506260812412012-06-25T07:00:00.000+02:002013-02-21T13:07:21.124+01:00Commento di ruolo, questione di stile<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMVtBrL5ztteqYbu8ri29nx5wsjZvdcy2cNEVAdhTGqWtMpuyh2UaHpxs6rfXmS5XavH0Rs3r8j2JPljcb5Hy-vx_VLn2MCGUgjupbJMF0fRrJeVtmg858zuFBh8EYfquRBn785KW5Wm0/s1600/drawing-and-writing-tools.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMVtBrL5ztteqYbu8ri29nx5wsjZvdcy2cNEVAdhTGqWtMpuyh2UaHpxs6rfXmS5XavH0Rs3r8j2JPljcb5Hy-vx_VLn2MCGUgjupbJMF0fRrJeVtmg858zuFBh8EYfquRBn785KW5Wm0/s200/drawing-and-writing-tools.jpg" width="181" /></a></div>
<i>Un blog non solo come storia di una storia. Ma come narrazione interattiva e condivisa.</i><br />
<br />
Ci avviciniamo al "dunque". Come usare il blog e il flusso dei post che troverete? Da giocatori, da personaggi.... E i Narratori? Facilitando l'incontro di più stili di scrittura?<br />
<br />
Vedi sezione <a href="http://aimakryptos.blogspot.it/p/taverna.html" target="">Taverna</a> aggiornata.<br />
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Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5874238494474117944.post-77205731264700114582012-06-22T07:00:00.000+02:002012-06-23T13:35:48.880+02:00Una pergamena insanguinata<span id="internal-source-marker_0.2896828190423548"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzVyqj4wNLaGiajkXSIfDxFoj0uZU9ZCb7ZjxE8haMZg6YtLMsXo5MqzQvnTboBaYbv9jBXoRuuMDmcUUtFrvutTD2Wpfo6UUhdXApKek245l4KqWGxNnguGk_CqwA2sH0BgyZ0KisvF0/s1600/piuma_insanguinata.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzVyqj4wNLaGiajkXSIfDxFoj0uZU9ZCb7ZjxE8haMZg6YtLMsXo5MqzQvnTboBaYbv9jBXoRuuMDmcUUtFrvutTD2Wpfo6UUhdXApKek245l4KqWGxNnguGk_CqwA2sH0BgyZ0KisvF0/s200/piuma_insanguinata.png" width="191" /></a></div>
<i>Non tutti gli scritti scaturiti dalla fantasia nascono per fare del bene o per contrastarlo. Alcuni, dell'</i>Eterna lotta<i>, ne narrano soltanto il tragico epilogo.</i><br />
<br />
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A lungo ci siamo interrogati su come iniziare la nostra storia. Da un prologo montato e rimontato, ecco a voi il vostro "inizio".<br />
<a name='more'></a><br />
<blockquote>
<i>"Cara lady di <a href="http://forgottenrealms.wikia.com/wiki/Tyr" target="_blank">Tyr</a>,</i></blockquote>
<blockquote>
<i> comprenderete come liberare il vostro amato solo dopo aver letto fino in fondo. Ebbene, iniziate pure con l’osservarne il colore del sangue: scuro. Esso non è solo repentinamente rappreso per gli effetti delle nostre “rinvigorite” armi, ne convenite? Esso ormai è nero (osservate bene, da vicino). Vi sarete forse trattenuta nella vostra passeggiata più di quanto avessi messo in conto; comunque sia, ora la </i>vecchia signora<i> scorre nelle vene del vostro uomo. Consolatevi tuttavia, perché per lui il trapasso corrisponde a una liberazione. Egli ha tentato di maledirmi, in fin di morte, allorquando alludevo a voi tutti. Ma non sarebbe stata morte più atroce sapersi tradito dalla sua amata la quale gli ha svenduto come marcio il frutto più giovane? Non credete?<br />Non è da me, ma sento di avervi reso giustizia anche per il vostro dio.</i><span style="background-color: white;"> </span></blockquote>
<blockquote>
<div style="text-align: right;">
<i>La vostra protrettrice."</i></div>
</blockquote>
</div>Flavio Brentonegohttp://www.blogger.com/profile/02319015525044862680noreply@blogger.com2